giovedì, Maggio 2, 2024

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Scienza & Salute: ‘La melanzana, frutto prezioso dell’ingegno umano’

(Adnkronos) – La melanzana, ‘mela insana’ per i latini che la ritenevano capace di rendere folle e malato chi l’avesse mangiata cruda, è un ortaggio realmente commestibile solo dopo la cottura. In effetti, le piante appartenenti alla famiglia botanica delle Solanacee in origine non erano granché fruibili: l’attuale esistenza della melanzana, esempio emblematico di solanacee commestibili, è la dimostrazione dell’impegno dell’uomo e del suo dominio sulla natura. Alla melanzana è dedicata la puntata di questa settimana de Il Gusto della Salute, la rubrica online ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli responsabile per il Sud della Fondazione Medicina Personalizzata, in collaborazione con Adnkronos e Università LUM. 

“Originaria dell’Asia centrale, la melanzana arrivò successivamente in Medioriente e grazie agli arabi si diffuse in Europa” – racconta Marco Renna, giornalista esperto di cultura popolare – E in questo processo di diffusione un ruolo strategico lo ebbero i turchi. Già noti per aver ‘inventato’ la melanzana ripiena, i pirati saraceni durante le loro incursioni facevano grandi scorte di melanzane sulle loro navi. Nel processo di contaminazione gastronomica, la melanzana ha avuto un protagonismo senza pari, proprio grazie ai turchi che l’hanno introdotta nel bacino del Mediterraneo”. 

Sul piano nutrizionale, la biologa nutrizionista Dominga Maio, dopo aver anticipato che ”la melanzana può essere inserita nel carrello della spesa da giugno fino a settembr
e”, precisa che questa solanacea “è principalmente composta di acqua, pochissimi lipidi e tanta fibra. Ricca di polifenoli, i nutrienti sono anche responsabili della sua colorazione che può variare dal viola scuro al rosso o arancione a motivo del maggiore contenuto, rispettivamente, di nasunina o betacarotene. Le maggiori soddisfazioni, la melanzana ce le dà ovviamente se viene cotta: si pensi ad una parmigiana o ad una pasta alla norma, oppure alle melanzane grigliate o cotte in padella. In quest’ultimo caso – prosegue – a fronte del rischio di un maggiore peso calorico per via della loro struttura spugnosa che tende ad assorbire l’olio, sarà sufficiente mettere per alcuni minuti la melanzana a contatto con il sale, che sposterà l’acqua nei reparti porosi dell’ortaggio così da impedire all’olio di invadere la melanzana, mantenendo intatto il gusto del piatto ma lasciandolo leggero”. 

Sul versante più prettamente salutistico e clinico, Mauro Minelli fornisce “un decalogo di istruzioni al consumo consapevole della melanzana: 1) svolgere un’azione depurativa nei confronti del fegato, stimolando la produzione di bile e così apportando benefici all’intestino e anche al pancreas; tra l’altro, grazie al suo elevato contenuto di acqua, la melanzana svolge anche una funzione diuretica e drenante; 2) Il potassio e il magnesio presenti in quest’ortaggio sono utili a chi soffre di ipertensione arteriosa e a chi dovesse accusare crampi muscolari; 3) Le melanzane contengono fibre solubili capaci di legarsi ai grassi dell’intestino, impedendone l’assorbimento; in tal modo esse contribuiscono a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue 4) Le fibre, già richiamate nel punto precedente, aiutano a mantenere un microbiota favorevole in quanto nutrimento fondamentale di bifidobatteri e lattobacilli che costituiscono la parte più benefica della flora batterica intestinale; 5) La melanzana ha un basso indice glicemico ed è quindi indicata nella dieta delle persone diabetiche; oltretutto il suo contenuto in tiramina è utile a regolare i livelli ematici di insulina; 6) Rilevante è anche il contenuto di fitonutrienti capaci di svolgere una importante azione antiossidante e quindi in grado di neutralizzare gli effetti nocivi dei radicali liberi, così contribuendo a proteggere e rinforzare le pareti dei vasi sanguigni; 7) La melanzana contiene nasunina, sostanza che le conferisce la caratteristica colorazione viola. Si tratta di un’antocianina verosimilmente dotata di proprietà antitumorali, ma studiata anche per i suoi effetti antiinfiammatori, antivirali, immunomodulanti e perfino protettivi sulle membrane delle cellule cerebrali, utile supporto nella prevenzione delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer; 8) Oltre al potassio e al magnesio, già citati in precedenza, la melanzana contiene anche calcio, rame e manganese, minerali utili a prevenire l’insorgenza dell’osteoporosi; 9) Come tutte le solanacee, la melanzana non è esente da rischi allergologici in soggetti sensibili, con possibile comparsa, dopo l’incauta ingestione, di prurito sulle labbra o in gola ed eventuale montante sensazione di gonfiore all’interno della bocca. Per quel che riguarda gli allergici al nichel, la necessaria cottura della melanzana ne abbassa certamente la potenzialità allergica; 10) In ragione della sua appartenenza alla famiglia delle solanacee, la melanzana contiene un alcaloide tossico chiamato solanina il cui contenuto diminuisce, oltre che dopo la cottura, anche con la maturazione dell’ortaggio. Attenzione dunque a considerare sempre le buone prassi, ma attenzione anche alle fake news che non risparmiano nessuno, nemmeno gli ortaggi”.  

Adnkronos

 

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