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Russia, perchè Putin sarà Presidente fino al 2036

Non sarà facile per l'ONU accusare Putin per crimini di guerra.

La guerra scatenata dall’invasione russa in Ucraina sta raggiungendo livelli di tensione altissimi. Putin sta contrastando, con tecniche di contro narrativa, tutte le azioni intraprese da Nato ed Unione Europea. Si cerca una soluzione che al momento non sembra esserci anche perché Putin, salvo imprevisti, sarà Presidente della federazione russa fino al 2036.

Il Referendum durante la pandemia

Con l’ultimo referendum del 2020, in piena pandemia, il presidente Vladimir Putin ha ottenuto una clamorosa vittoria nel suo tentativo di rimanere al potere fino alla metà del prossimo decennio, poiché i russi hanno votato a stragrande maggioranza per sostenere lo status quo politico del paese. I russi sono andati alle urne per votare in un referendum nazionale sugli emendamenti costituzionali. Il voto ha aperto la strada a Putin, che ha governato per due decenni, a rimanere presidente fino al 2036. La narrativa della campagna ha fatto poca menzione del vero scopo del referendum, inquadrandolo come un ritorno ai valori familiari vecchio stile, progettato per fare appello agli elettori conservatori.

Molti hanno criticato il Cremlino per aver raggruppato più di 200 proposte di emendamento in un unico pacchetto senza dare agli elettori la possibilità di effettuare scelte singole.

La capacità di condizionare il rigore logico

“Il nostro Paese, la nostra costituzione, la nostra decisione” era lo slogan del bollettino informativo che spiegava agli elettori la riforma costituzionale. L’opuscolo enunciava una serie di emendamenti, inclusa una disposizione che definisce il matrimonio rigorosamente come “unione di un uomo e una donna”.

L’opuscolo elettorale ha sorvolato su un punto chiave: le modifiche alla costituzione hanno effettivamente ripristinato il tempo sui limiti del mandato di Putin, permettendogli di cercare altri due mandati di sei anni quando la sua presidenza finirà nel 2024. Non sorprende, quindi, che il governo abbia spinto un forte sforzo per uscire di casa ed andare a votare, con un obiettivo molto chiaro: garantire che l’opinione pubblica desse un clamoroso avallo al cambiamento costituzionale.

La Commissione elettorale centrale ha pubblicato i primi risultati su Twitter intorno alle 15:00 ora di Mosca, cinque ore prima della chiusura delle urne nella capitale. La dichiarazione non forniva dettagli su dove fossero stati conteggiati quei voti; le urne a quel punto erano già chiuse nell’estremo oriente russo.

La possibilità di agire senza regole

Il governo russo ha aperto la votazione in anticipo rispetto ai tempi previsti. La motivazione è stata ufficialmente descritta come una misura per incoraggiare il distanziamento sociale durante il coronavirus, ma i critici hanno affermato che il governo ha ritirato il voto e ha dichiarato mercoledì una festa nazionale per incoraggiare l’affluenza alle urne. In una dichiarazione mercoledì stesso, il capo della Commissione elettorale centrale Ella Pamfilova ha difeso le procedure attuate, affermando: “Per l’intero periodo di votazione, non sono state riscontrate gravi violazioni che avrebbero richiesto l’intervento della Commissione elettorale centrale”.

I primi risultati hanno ricordato le elezioni presidenziali del 2018, quando Putin vinse la rielezione in modo schiacciante con tre quarti delle schede elettorali. Allora come in questo caso, Putin aveva i vantaggi dell’emergenza, oltre ad una stampa di Stato servile che ha consentito un dibattito poco aperto sulla politica interna ed ha spinto i dipendenti a votare per lo status quo voluto dal Presidente.

La propaganda e la narrativa

La popolarità di Putin è genuina, nonostante sia stata intaccata durante il blocco del coronavirus. Il giorno prima del voto, il presidente russo è apparso in un messaggio videoregistrato davanti a un nuovo emozionante monumento ai soldati sovietici uccisi nella seconda guerra mondiale. “Hanno combattuto affinché potessimo vivere in pace, lavorare, amare, creare valore e sentirci orgogliosi della Russia, un paese con una civiltà unica e una grande cultura che unisce i destini, le speranze e le aspirazioni di molte generazioni dei nostri antenati”, ha affermato.

Le accuse e le proteste

Molti russi hanno pubblicato foto sui social media dai seggi elettorali di schede elettorali controllate e siglate “NYET” (no). Alcune centinaia di persone si sono radunate per una piccola manifestazione in piazza Pushkin, nel centro di Mosca, luogo di raduno preferito per le proteste dell’opposizione. Un manifestante teneva un cartello che diceva: “Putin Forever?”. Gli osservatori hanno avvertito che i metodi dubbi utilizzati dalle autorità per aumentare l’affluenza alle urne, la propaganda putiniana combinata con numerosi ostacoli burocratici che hanno ostacolato il monitoraggio indipendente, avrebbero minato la legittimità del voto.

La leadership

Ma il messaggio del voto è stato chiaro: Putin non andrà da nessuna parte se non al Cremlino. Ramzan Kadyrov, l’uomo forte leader della Repubblica cecena, ha affermato apertamente che Putin dovrebbe essere nominato “presidente a vita”. Per ora, la presidenza di Putin sembra destinata a finire nel 2036, quando compirà 84 anni.

L’importanza del popolo russo sulle sorti della crisi Ucraina – Russia

Pochi giorni fa, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha detto: “Putin? Si chiedono tutti se è sano di mente”. Forse troppo oppure per niente, ma probabilmente anche le sorti dell’Ucraina e del mondo intero sono legate all’opinione pubblica dei cittadini russi. Troppe volte, Putin ha dimostrato di poter gestire e condizionare il proprio popolo con tutti i mezzi a disposizione ed anche oltre. Non sarà facile per l’ONU accusarlo di crimini di guerra.

Sabatino Cassese

 

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