mercoledì, Maggio 15, 2024

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Nadef 2021, via libera del Cdm

Via libera alla Nadef, la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) 2021”, si legge nella nota del Consiglio dei ministri. 

PIL – “La previsione di aumento del prodotto interno lordo (Pil) per l’anno in corso sale al 6%, dal 4,5% previsto nel Def in aprile, mentre la previsione di indebitamento netto (deficit) scende dall’11,8% del Pil nel Def al 9,4% della Nadef. Anche la stima per il rapporto debito/Pil è rivista al ribasso rispetto al 159,8% previsto nel Def; ciò implica una flessione dell’incidenza del debito sul prodotto interno lordo al 153,5% già nel 2021”, secondo la nota che “prende atto del miglioramento degli indicatori di crescita e deficit e definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima Legge di Bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2022-2024, in stretta coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.  

Per il 2022 “la Nadef fissa un obiettivo di deficit pari al 5,6% del Pil, che si confronta con un saldo a legislazione vigente pari al 4,4%. La Nadef delinea inoltre una progressiva e significativa riduzione dell’indebitamento netto, che si attesterà al 3,3% del Pil nel 2024”. 

“Il percorso programmatico per il triennio 2022-2024 -si legge nella nota del Cdm- consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le Pmi, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. Sarà possibile gestire ulteriori interventi di sostegno alla crescita economica del Paese”. Tra le misure, spicca la conferma del superbonus 110% e la messa a regime dell’assegno unico universale per i figli.
 

“In confronto al quadro tendenziale, l’andamento dell’indebitamento netto programmatico è superiore di oltre un punto percentuale di Pil a partire dal 2022. Come risultato del relativo stimolo di bilancio, la crescita del Pil programmatico è pari al 4,7% nel 2022, 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024. La discesa del rapporto debito/Pil proseguirà per raggiungere il 146,1% nel 2024”. 

Secondo la bozza, “l’obiettivo che il Governo si è dato di vaccinare l’80 per cento della popolazione sopra ai dodici anni con doppia dose sarà conseguito nei prossimi giorni; oltre l’83 per cento degli italiani over 12 ha già ricevuto almeno una dose vaccinale e a più del 6 per cento è già stata somministrata una terza inoculazione di richiamo. A inizio estate si è assistito ad una ripresa dei contagi da Covid-19, anche per via della diffusione della variante Delta del SARS-Cov-2, più contagiosa. Tuttavia, nel mese di settembre la ‘quarta ondata’ dell’epidemia ha rallentato, e gli ultimi dati indicano meno di 40 contagi alla settimana per 100 mila abitanti”, si legge nella premessa che accompagna la Nota di aggiornamento del Def. 

Dalla metà del prossimo anno, grazie al ritorno graduale ai ”normali livelli di apertura nelle attività sociali, culturali e sportive” sarà possibile raggiungere ”il livello di pil trimestrale precrisi entro la metà del prossimo anno”. Da quel momento ”comincerà la fase di vera e propria espansione economica, che porterà la crescita del pil e dell’occupazione nettamente al disopra dei ritmi registrati nell’ultimo decennio”, quanto si legge nella bozza. 

Secondo la bozza della Nota, La pressione fiscale scenderà di circa 0,9 punti percentuali rispetto al 2020, collocandosi al 41,9% del pil nel 2021. Il prossimo anno ”si manterrà pressoché stabile, al 42%, mentre per gli anni seguenti è atteso un calo medio di circa 0,2 punti di pil all’anno, fino a raggiungere il 41,5 per cento del pil nel 2024”, continua la bozza. 

La manovra di bilancio 2022-2024 sarà ‘completata’ da 20 provvedimenti, tra disegni di legge e ddl delega, che vanno dall’attesa riforma fiscale alla revisione dell’ordinamento del testo unico dell’ordinamento degli enti locali, alla legge quadro per le disabilità.  

La Nadef “prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico. L’intonazione della politica di bilancio rimane espansiva nei prossimi due anni e poi diventa gradualmente più focalizzata sulla riduzione del rapporto debito/pil”, quanto si legge nell’introduzione della bozza firmata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. ”Le prospettive di ulteriore recupero del pil nei prossimi trimestri sono legate in primo luogo all’evoluzione della pandemia e della domanda mondiale. Ma saranno anche influenzate dalle carenze di materiali e componenti e dai forti aumenti dei prezzi dell’energia registrati negli ultimi mesi, fattori che impattano anche sui costi di produzione delle imprese e possono ostacolarne i piani di produzione”, si legge ancora. 

Per il ministro, inoltre, “gli incrementi del pil che stiamo registrando riflettono già alcuni incentivi all’innovazione e all’efficientamento energetico finanziati dal Pnrr, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici, peraltro già in notevole crescita”. 

”Grazie anche al recupero di competitività testimoniato dall’espansione del surplus commerciale del Paese, la nuova previsione tendenziale indica tassi di crescita del pil reale pari al 4,2% nel 2022, 2,6% nel 2023 e 1,9% nel 2024”. Queste proiezioni porterebbero il pil ”al disopra del trend precrisi nel 2024”, sottolinea Franco.
 

 

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