sabato, Aprile 27, 2024

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Francesco Lamacchia: nuove metodologie didattiche nell’era post Covid

In Italia ci sono 26 milioni di persone senza competenze digitali di base, che vuol dire il 54% della fascia 16-70 anni contro il 46% della media europea

Abbiamo archiviato le difficoltà del COVID-19 e siamo ufficialmente entrati in una nuova dimensione in cui in cui off line e on line si integrano e danno vita

all’ ON LIFE

Abbiamo provato in vari modi a definire il tempo che stiamo vivendo e credo che la definizione che si avvicina di più è quella def prof. Paolo Iabichino e prof. Luciano Floridi ovvero :

L’ IBRIDOCENE ( un tempo sospeso in cui la necessità di acquisire competenze specifiche passa inevitabilmente attraverso la tecnologia).

Partiamo dall’analisi del gap di competenze che frena il Paese

  • In Italia ci sono 26 milioni di persone senza competenze digitali di base, che vuol dire il 54% della fascia 16-70 anni contro il 46% della media europea
  • il nostro Paese si piazza al ventiquattresimo posto su 27 nell’indice DESI(indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/desi) della Commissione Europea con una performance particolarmente deludente sul capitale umano, rispetto alla media UE infatti l’Italia registra livelli di competenze digitali di base e avanzate molto bassi.
  • Con un punteggio complessivo pari a 42,4, l’Italia si colloca al ventitreesimo posto in termini di connettività tra gli Stati membri dell’UE.

La formazione on line in azienda : a che punto siamo

IN AZIENDA L’ON LINE CRESCE
  • 36.5% delle aziende italiane preferisce la formazione tradizionale in presenza
  • il 55% eroga la formazione online
  • Di questo 55%, il 25% ritiene che la formazione online sia più efficace,
  • il 20% più conveniente economicamente
  • l’11% sostiene che sia la modalità di formazione preferita dai propri dipendenti Si sviluppano forme di apprendimento ibride

CRESCE LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ON LINE SINCRONA ED ASINCRONA

  • Il 15% dei candidati di età compresa tra 25-45 anni preferisce la formazione in presenza
  • l’85% preferisce la formazione online
  • Di questo 85%, il 75% si collega dalle regioni del Sud italia
  • Lo reputa più conveniente economicamente
  • Assenza dei costi di logistica e di vitto
  • Sostiene che sia la modalità di formazione più adatta alle loro esigenze
  • Sono disposti a frequentare corsi in presenza a fronte di percorsi di alta qualità e per attività di gruppo o project work

l’Apprendimento Ubiquo

L’apprendimento diventa una parte dell’essere, del vivere stesso. Non è qualcosa che ha semplicemente a che fare con la tecnologia ma è qualcosa di più di un semplice metodo. Implica un apprendimento attivo attraverso i nostri sensi in ambienti naturali fuori dalle aule tradizionali ( modello digital bootcamp di dot Academy)

Non è tanto difficile o costoso rendere tecnicamente possibile un’esperienza ubiqua, quanto arricchirla con una solida pedagogia basata sull’apprendimento attivo.

In altre parole interagire e partecipare attivamente al processo formativo per accrescere e consolidare le competenze durante tutto l’arco della nostra vita usando modelli Ibridi

Nuovi modelli di apprendimento che il sistema formativo scolastico, universitario e professionale dovrebbero iniziare a prendere in considerazione:

  1. L’uso di piattaforme di Community Learning capaci di trasferire competenze anche in maniera informale
  2. Lo sviluppo di modelli di apprendimento ibridi come i bootcamp che riescono ad accelerare il processo di acquisizione delle competenze attraverso momenti esperienziali sia in presenza che digitali
  3. La creazione delle “collaborative classroom” su piattaforme di streaming che danno vita a modelli di Aule Phygital ovvero combinano esperienze in presenza con attività digitali a distanza

I modelli emergenti qui descritti portano inevitabilmente verso La certificazione dell’apprendimento con tecnologia Blockchain

La scelta dei modelli di apprendimento ibridi e ubiqui aprono la strada al riconoscimento certo dei progressi ottenuti e delle competenze acquisite.

Questo riconoscimento si traduce nella crescente consapevolezza di certificare le competenze con tecnologia #blockchain per creare valore in azienda e permettere così ai professionisti di essere riconosciuti a livello mondiale  

COSA CI SI PUÒ ASPETTARE NEI PROSSIMI 5 ANNI?

L’Osservatorio dell’E.N.T.D.® – Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale in questi anni si è dedicato alla mappatura dei processi formativi e delle competenze legate alla trasformazione digitale. I dati che emergono e che stiamo ancora raccogliendo ci forniranno una chiara visione dei modelli di apprendimento dei prossimi anni.

Sicuramente la formazione in presenza non sparirà, anche perché riveste un ruolo fondamentale nell’ambito delle relazioni umane, ma siamo fortemente convinti che sarà sempre più accompagnata da una crescente componente tecnologica ed esperienziale;

Un ringraziamento particolare a tutti i membri dell’ENTD e al Presidente Pasquale Aiello che lavora instancabilmente alla trasformazione digitale ed etica di questo paese.

 

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