(Adnkronos) Non avrà spazio in Commissione al Senato l’emendamento della Lega, a firma di Claudio Borghi, per lo stop ad alcune vaccinazioni obbligatorie. La proposta leghista puntava al ritorno alla norma sui vaccini precedente alla legge Lorenzin. “Pare che l’orientamento del presidente della Commissione Sanità del Senato, Franco Zaffini, sia quello di dichiarare inammissibile per estraneità di materia” al decreto sulle liste d’attesa “il mio emendamento per l’abolizione della legge Lorenzin. La decisione un po’ mi stupisce perché il decreto parla di Sanità ma, avendo fatto anch’io il presidente di Commissione, so che è suo potere decidere l’ampiezza del perimetro con cui valutare l’attinenza o meno degli emendamenti al decreto. Nessun problema, è una considerazione formale” e “non una bocciatura nel merito, quindi lo riproporrò in un altro provvedimento più adatto”, ha annunciato Borghi su X.
“La proposta di abolire l’obbligatorietà per le vaccinazioni pediatriche contro morbillo, rosolia, varicella e parotite è priva di qualsiasi fondamento scientifico e rischierebbe di vanificare gli sforzi degli ultimi anni per arrivare ai tassi di copertura vaccinale raccomandati dagli organismi sanitari nazionali e internazionali, ancora oggi lontani dell’esser raggiunti. Si tenga conto, ad esempio, che nessuna Regione italiana raggiunge il 95% di copertura contro il morbillo, relativamente alle due dosi del ciclo di immunizzazione”, dice Antonio D’Avino, presidente nazionale Federazione italiana medici pediatri (Fimp).
“Bene il decadimento della proposta di emendamento aggiunge il presidente D’Avino ma al di là della questione ‘tecnica’ dell’estraneità della materia rispetto al contenuto del decreto, che ha portato al rigetto della proposta emendativa, preme sottolineare la totale assenza di dati scientifici a supporto della revoca dei vaccini obbligatori per i minori”.
“I vaccini sono farmaci sicuri ed efficaci, essenziali per proteggere chi è più fragile da malattie infettive pericolose e in grado di provocare vere e proprie epidemie, come avviene per il morbillo che ogni anno colpisce migliaia di bambini, con conseguenze importanti sulla loro salute e anche sul Servizio sanitario nazionale. La Federazione italiana medici pediatri ribadisce la totale contrarietà rispetto a quanto ipotizzato, sottolineando la validità dei vaccini quale strumento fondamentale di sanità pubblica per proteggere i bambini, gli adolescenti, gli anziani e l’intera comunità”, conclude D’Avino.
Sulla questione Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, avverte che “la sospensione dell’obbligo potrebbe causare danni enormi, facendo passare il principio che le vaccinazioni dell’infanzia non sono più importanti”.
Per Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, quella di Borghi è “una proposta completamente sbagliata che ha avuto unanime risposta da parte di tutta la comunità scientifica e professionale italiana. E ha permesso di ribadire quanto il decreto per l’obbligo vaccinale a scuola sia stato importante per salvare la vita di migliaia di bambini e preservare la salute di tutti gli italiani”, sottolinea all’Adnkronos Salute. “Tutti i professionisti che studiano, lavorano e si impegnano ogni giorno per preservare la salute dei bambini hanno avuto una sola risposta. Questo dovrebbe far riflettere e far desistere dall’idea di perseverare nell’errore”, conclude Ricciardi.
“Per le vaccinazioni la raccomandazione è una cosa bella”, un pilastro “nell’ambito dell’alleanza medico-paziente, ed è l’obiettivo a cui si deve tendere, come del resto prevede la stessa legge Lorenzin”, dice il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università Statale di Milano. Però “il passaggio dall’obbligo alla raccomandazione non può essere frutto di un intervento spot, buttato lì” come l’emendamento del senatore leghista Borghi al dl liste d’attesa, “e bene fanno se lo casseranno” in Commissione.
Per l’esperto, l’eventuale abolizione dell’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola dovrebbe essere il culmine di un percorso, un provvedimento “inserito in un quadro più ampio” che preveda “uno sforzo di comunicazione e organizzativo. Purtroppo, invece osserva il medico l’impressione è che Borghi agiti una ‘bandiera’, che agisca solo per vellicare le frange no vax e per farsi sentire. Non è questa, infatti, l’unica sua boutade”, sottolinea Pregliasco, ricordando “altre uscite, per esempio sull’Organizzazione mondiale della sanità. Sarebbe meglio non parlarne nemmeno”. Non è questo il momento di rivedere la legge Lorenzin, ribadisce il virologo. “Siamo in una fase ripete in cui il morbillo, la malattia con l’R0 più alto, quindi con un’altissima contagiosità, si sta facendo sentire proprio per la perdita dell’immunità di gregge che si vuole cercare di ripristinare grazie alla vaccinazione”. Tornare indietro adesso e così, è il messaggio, sarebbe pericoloso.