Stop alle intercettazioni tra l’indagato e il difensore. Fi, verso la riforma base entro l’anno

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 “Sono vietati il sequestro e ogni forma di controllo delle comunicazioni comunque riconoscibili come intercorrenti tra l’indagato e il proprio difensore, salvo che l’autorità giudiziaria abbia fondato motivo di ritenere che si tratti di corpo del reato”. È quanto prevede la proposta di legge del senatore Zanettin che presto approderà in Aula e che modifica l’articolo 103 del codice di procedura penale. Secondo il provvedimento tali intercettazioni “non possono in nessun caso essere trascritte nemmeno sommariamente”.  

“Come concordato con il ministro Nordio, la riforma base delle intercettazioni poggia su tre gambe: una è già passata ieri e riguarda il divieto di intercettazioni delle conversazioni avvocato-cliente”; “un secondo stralcio stabilisce le modalità con cui vengono sequestrati smartphone e dispositivi digitali”; “la terza gamba riguarda i limiti alla proroga delle intercettazioni”, afferma all’ANSA il senatore azzurro Pierantonio Zanettin primo firmatario delle ultime 2 proposte di legge. Interpellato sui tempi di approvazione definitiva risponde: “Ritengo che a fine anno si possa concludere la riforma base sulle intercettazioni”.

    

   

ANSA