Pd, a Shengjin hotspot montato in fretta e furia, tutto un bluff

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“A quattro giorni dalle elezioni la
fanfara della propaganda di Palazzo Chigi cercherà di nascondere
il grande bluff che sta dietro l’accordo con l’Albania per la
gestione dei migranti e lo farà mostrando le immagini dei
container del porto di Shengjin, uniche strutture montate in
fretta e furia, che a nulla serviranno finché non sarà costruito
il centro principale a Gjadër. Chiederemo conto in Parlamento di
quanto ha pesato sulle casse dello Stato questa ‘gita fuori
porta’ della presidente Meloni e di tutta la sua
organizzazione”. Lo affermano, in una nota congiunta, i
deputati democratici Enzo Amendola, Simona Bonafè, Matteo Mauri
e Matteo Orfini “che, a fine maggio viene evidenziato in una
nota del Pd sono stati in missione nei luoghi dove, secondo
l’accordo Italia-Albania sottoscritto dal governo, dovevano
essere già operativi i centri per migranti”.
“Quanto costa e chi paga chiedono la passerella
elettorale della presidente del consiglio che oggi sbarcherà in
Albania per ‘inaugurare’ i centri per migranti che ancora non ci
sono?. Abbiamo visto qualche ruspa e un paio di operai in una
landa desolata” ricordano i democratici che denunciano lo spreco
di soldi pubblici di tutta questa “operazione propagandistica”.

   
L’accordo Italia Albania “è un’idrovora di denaro pubblico
sottolineano i 650 milioni di euro iniziali sono già lievitati
a oltre 800 milioni di euro a cui si aggiungono, settimana dopo
settimana, altre spese, continui ritardi, i costi
dell’inefficienza e, oggi, anche le spese dell’organizzazione
della propaganda”.

   

ANSA