(Adnkronos) Un pronunciato senso di vulnerabilità e ansia incombe sul vertice della Nato che si tiene da oggi 9 luglio 2024 a giovedì 11 luglio a Washington in occasione del 75mo anniversario dell’Alleanza. Lo spettro di un potenziale ritorno dell’ex presidente Donald Trump tormenta molti degli alleati europei degli Stati Uniti ed incombe sul summit mentre crescono i dubbi sulle possibilità del presidente Joe Biden di essere rieletto.
Durante il suo primo mandato Trump ha ripetutamente espresso critiche nei confronti della Nato e nel recente dibattito di Atlanta non ha chiarito se nel caso fosse eletto ritirerà gli Stati Uniti dall’Alleanza.
I diplomatici europei stanno già preparando i piani di emergenza in vista di una futura Amministrazione Trump. Molti dubitano che gli Usa possano effettivamente ritirarsi dalla Nato, ma temono che il tycoon riduca gli impegni degli Stati Uniti nei confronti dell’Alleanza e mini l’unità transatlantica. A questi timori si aggiungono quelli legati alla fragilità di Biden, la cui candidatura alla Casa Bianca appare sempre più in bilico.
“Queste elezioni stanno facendo più di quanto Vladimir Putin e Xi Jinping potessero sperare per screditare la democrazia americana ha commentato sui social Sergey Radchenko, storico della Johns Hopkins School of Advanced International Studies Sono preoccupato per l’immagine proiettata verso il mondo esterno. Non è un’immagine di leadership. È un’immagine di declino terminale”.
Anche in Europa le recenti consultazioni hanno portato alla ribalta le forze populiste e di estrema destra, comprese alcune accomodanti nei confronti del Cremlino e scettiche nei confronti della Nato, anche se in Francia c’è stata una mobilitazione per respingere la destra.
In ogni caso la situazione sulle due sponde dell’Atlantico promette di influenzare gli incontri di questa settimana a Washington. “Il vertice è passato da essere uno spettacolo orchestrato a una delle riunioni più ansiose dei tempi moderni”, ha detto la settimana scorsa un alto funzionario dell’Amministrazione Biden all’editorialista del Washington Post, David Ignatius.
La guerra in Ucraina è destinata a dominare il summit. Nonostante l’insistenza di Kiev e l’entusiasmo di alcuni dei suoi vicini dell’Europa orientale, l’adesione dell’Ucraina alla Nato è fuori discussione. Al suo posto, i singoli Stati stanno siglando con Kiev accordi di sicurezza bilaterali e lavorando per accelerare i trasferimenti di armi e aiuti militari.
I diplomatici a Washington sono consapevoli che Trump potrebbe scegliere di tagliare il sostegno militare a Kiev e temono uno scenario in cui la Casa Bianca in mano al leader repubblicano possa tacitamente consentire alla Russia di consolidare il proprio controllo sui territori occupati militarmente. Ecco perché sia l’Amministrazione Biden che alcuni governi in Europa stanno cercando disperatamente di garantire un sostegno ‘a prova di Trump’ all’Ucraina nel breve e medio termine.