(Adnkronos) Il sistema politico-religioso della Repubblica islamica, anche alla luce del delicato contesto regionale con cui deve fare i conti, farà “una scelta di continuità” per quanto riguarda il successore di Ebrahim Raisi, il presidente morto domenica scorso nello schianto di un elicottero nella provincia dell’Azerbaigian orientale. Lo afferma in un’intervista all’Adnkronos Afifeh Abedi, che alle scorse elezioni parlamentari in Iran si è candidata con la lista ‘Sade Mellat’, sostenuta dai riformisti moderati, e ora si presenta come ricercatrice su questioni di politica estera presso il Center for Strategic Research (Csr) di Teheran, uno dei principali think tank dell’Iran.
Dati i tempi ristretti per l’organizzazione del voto e in una situazione così “improvvisa” ragiona l’analista mentre il Paese si prepara alle nuove elezioni presidenziali che potrebbero tenersi il 28 giugno le opzioni per le candidature saranno “limitate” dato che “il sistema probabilmente non ha la volontà di cambiare significativamente il volto del nuovo governo. E lungi dall’aspettarsi una svolta significativa alle elezioni, probabilmente la prossima opzione sarà una figura di principio incline alle politiche attuali”.
Una scelta quindi nel solco della continuità con Raisi, un uomo di apparato, con una solida formazione religiosa, molto vicino alla Guida Suprema, Ali Khamenei, e attento a non pestare i piedi al corpo dei Guardiani della Rivoluzione, il vero centro di potere politico e soprattutto economico emerso negli ultimi anni in Iran. “Probabilmente il futuro presidente sarà un conservatore, ma non un radicale”, sostiene Abedi, ricordando anche il boicottaggio elettorale dei riformisti alle recenti elezioni che rischia di incidere pesantemente sul dato dell’affluenza alle urne, da cui dipende la legittimità del sistema della Repubblica islamica.
“Le imminenti elezioni presidenziali e il trasferimento del potere a un nuovo individuo potrebbero comportare cambiamenti in alcune politiche interne, a seconda della linea d’azione scelta”, evidenzia l’analista, secondo cui, tuttavia, “considerate le presidenziali del 2021 e le conseguenti ripercussioni politiche e sociali che hanno portato alla tese consultazioni per il 12mo Majlis di marzo (l’affluenza è stata del 41%, ndr), è difficile anticipare l’esito delle prossime elezioni presidenziali e il potenziale di cambiamenti significativi”.
A proposito infine dell’incidente che ha coinvolto l’elicottero che trasportava Raisi, Adebi ritiene “probabile” che sia stato causato da condizioni meteorologiche avverse e dall’inadeguatezza dell’elicottero selezionato per la missione assegnata. Ma non chiude la porta ad altre ipotesi dal momento che “alcuni fattori suggeriscono altri possibili scenari. Ad esempio, perché questo incidente è avvenuto solo all’elicottero che trasportava il presidente? fa notare l’analista L’estesa operazione di ricerca e il ritrovamento dei resti dell’elicottero possono anche implicare messaggi nascosti e precedenti episodi di simile ambiguità ci inducono a mantenere aperta la possibilità di un intervento di sabotaggio”.