“Si è tentato di correre perché i protagonisti si rendono conto che è un accordo fragile“. Così Giorgia Meloni, ospite di un evento per i 50 anni de Il Giornale, a proposito delle trattative per gli incarichi apicali europei dopo il primo consiglio europeo informale. “Ho trovato surreale che quando ci siamo incontrati nel primo consiglio successivo alle elezioni alcuni siano arrivati coi nomi senza neanche tentare prima una riflessione su quale fosse l’indicazione cittadini e quale dovesse essere il cambio di passo sulle priorità, io non interpreto la democrazia così, questi sono atteggiamenti che allontanano i cittadini”.
“Il mio ruolo oggi è organizzare un fronte alternativo alla sinistra, dialogare con tutti. Oggi il gruppo dei Conservatori europei che presiedo è diventato il terzo gruppo per numero di parlamentari in Europa” ha aggiunto. “Mi sto occupando di questo, dialogando con tutti e aggregando e penso che qualche sorpresa potrebbe arrivare nel futuro dell’Unione europea sulle maggioranze che si costruiranno sui vari dossier al Parlamento europeo”. “Credo che gli stessi Popolari si rendano conto che continuare a inseguire o seguire le politiche della sinistra di questi anni sarebbe fatale” ha sottolineato Meloni.
“Rivendico di avere organizzato un G7 all’altezza della reputazione italiana, rivendico di averlo fatto in una regione del Sud anche per smontare i pregiudizi che abbiamo letto su alcuni media internazionali, e rivendico di avere fatto mangiare i panzerotti” ai leader: “Volevo un borgo globale e sono contenta che ci siano state le mozzarelle annodate a mano, le signore che facevano i bracciali con i noccioli di ulivo” ha commentato la premier a proposito del vertice internazionale che si è tenuto a Borgo Egnazia.
Quanto al lavoro svolto in Italia, Meloni ha affermato che “in 20 mesi di governo abbiamo fatto più riforme di quante non ne siano state fatte in anni e anni, e sono state riforme coraggiose. Ma abbiamo un’opposizione contraria a modificare qualsiasi cosa. Gli italiani devono scegliere da che parte stare. In Italia non tutte le cose vanno bene, quando vanno male bisogna prendersi la responsabilità di cambiare” e ha aggiunto “non c’è una proposta alternativa, solo il mantenimento dello status quo”.
ANSA