(Adnkronos) Il giorno dopo la lettera-sfogo al suo avvocato (“Qual è l’accusa Ora la poltrona di governatore è un peso più che un onore”, “per me una liberazione è ridare la parola agli elettori”), Giovanni Toti vorrebbe tenere duro e restare alla guida della Liguria fino alla pronuncia della Cassazione sui suoi domiciliari, confermati dai giudici del riesame. L’unica certezza è che non si ricandiderà alle regionali, che potrebbero tenersi in anticipo, a ottobre (l’altra finestra è la prossima primavera): per questo il toto-nomi per il dopo Toti è già iniziato.
La Lega, che in passato ha sempre aspirato alla presidenza della Regione, vorrebbe candidare Edoardo Rixi, che già nel 2015 si ritirò dalla corsa. Intervistato dal Secolo XIX Matteo Salvini continua nella sua strenua difesa di Toti (“Capisco il suo sconforto, è finito in un tritacarne”), assicura che il Carroccio “vuol onorare il mandato di 5 anni” con l’attuale giunta ma non nasconde che “Rixi è bravissimo da tutti i punti di vista, è una garanzia per Genova e la Liguria”.
I riflettori sono puntati anche sulle mosse di Fdi, che ufficialmente non si esprime sul nome di Rixi: “Fratelli d’Italia in ogni Regione vuole mettere chi può governare bene, non pensiamo alle bandierine. Altrimenti dovremmo metterne noi ovunque, visto lo squilibrio esistente”, puntualizzano all’Adnkronos fonti di primo piano del partito di Giorgia Meloni.
Dal canto suo, Forza Italia non teme il voto anticipato e propone un ‘civico’ per la Presidenza della Liguria, purché “sia condiviso da tutto il centrodestra”. Il coordinatore regionale azzurro, Carlo Bagnasco, già sindaco di Rapallo, spiega all’Adnkronos: “Noi non abbiamo nessuna paura di elezioni anticipate, perché siamo ben organizzati sul territorio e pronti a qualsiasi evenienza. Stiamo lavorando d’intesa con il segretario nazionale Tajani per un radicamento sempre maggiore del partito”.
Quando ha assunto il coordinamento, Bagnasco ha trovato una situazione difficile: Forza Italia poteva contare su un solo consigliere regionale, ora ne ha tre (due sono stati ‘acquistati’ in corso di legislatura), grazie al lavoro di squadra con il capogruppo azzurro dell’assemblea ligure, Claudio Muzio. Oltre a Muzio, appunto, c’è stato l’innesto di Angelo Vaccarezza (che aveva lasciato la lista Toti di cui era capogruppo), e quello più recente dell’avvocata ex leghista di Ventimiglia Mabel Riolfo. Secondo gli ultimi rumors, sarebbe in corso una trattativa per una quarta new entry.
”La priorità dice Bagnasco è l’unità della coalizione di centrodestra che però va allargata, come chiede Tajani. Allargare la coalizione significa coinvolgere innanzitutto la società civile e le altre forze politiche che vogliono condividere i nostri valori, perché vogliamo vincere. Per questo la mia proposta per la Liguria è quella di trovare un civico che vada bene a tutti. Il nome deve essere condiviso dai nostri alleati, con i quali dobbiamo confrontarci”. Niente litigi, niente polemiche interne, altrimenti “facciamo il gioco della sinistra”, avverte il coordinatore regionale forzista, che sottolinea: “Noi siamo leali con gli alleati, non vogliamo alimentare tensioni. Anche se Fi potrebbe rivendicare qualcosa, noi mettiamo il bene della Regione al primo posto. Propongo un civico che sia scelto insieme ai nostri alleati”.
Intanto lunedì potrebbe esserci il primo faccia a faccia tra Toti e Salvini. Il 15 luglio il ministro delle Infrastrutture è atteso a Genova per un impegno istituzionale: insieme a lui ci sarà il viceministro Rixi. E non è escluso che il vicepremier e segretario della Lega possa incontrare il governatore ai domiciliari insieme a Rixi, al presidente ad interim della Liguria Alessandro Piana e a Marco Scajola, un altro dei nomi ‘papabili’ per la corsa alla poltrona di governatore. Anche se dalle parti di Via Bellerio precisano che in agenda allo stato non è previsto ancora nulla.