Lega, l”austerity’ di Salvini: costi dimezzati

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Prende forma il bilancio della ‘Lega per Salvini premier’ firmato dal tesoriere Alberto Di Rubba. Per il partito di Matteo Salvini nel 2023, secondo quanto emerge dal documento approvato negli scorsi giorni dal consiglio federale, visionato dall’AdnKronos, al netto delle entrate e degli oneri di gestione, il risultato economico ha un avanzo di poco più di 90mila euro (92.521) rispetto ai 3.643.661 euro dell’anno precedente. Il totale del patrimonio è poi indicato in 1.508.909 euro, in flessione rispetto ai quasi 2 milioni di euro (1.978.316) del 2022, cifra già in netto calo rispetto ai quasi 5 mln dell’anno 2021.

Per il partito di Salvini si registra una liquidità di cassa pari a 1.066.591, praticamente identica a quella della gestione precedente (1.051.720 euro). Un dato che si stabilizza dopo la diminuzione di oltre 3 mln di euro, rispetto al tesoretto presente nel bilancio 2021 (quando la liquidità era pari a 4.251.031,86 euro).

Sfogliando il bilancio 2023 affluisce 1.106.827,87 euro nelle casse dalle risorse derivanti dalla destinazione del 2 per mille. A scegliere il partito di Salvini, in dichiarazione dei redditi, sono stati 91.716 contribuenti. Tra questi circa la metà dalla somma di lombardi (35.419) e veneti (13.963), uniche due regioni dove sono stati oltre 10mila i soggetti fiscali a finanziare la Lega. Fanalino di coda il Molise, dove si contano solo 98 ‘donatori’.

Emerge dall’ultimo bilancio come le contribuzioni dalle persone fisiche, riferibili in gran parte a quanto gli eletti della Lega destinano alle casse del partito sia decisamente diminuito: 3.544.689 rispetto ai 6.428.910 euro del 2022. Restano il linea con quelle dell’anno precedente invece le contribuzioni da ‘persone giuridiche’, ovvero le donazioni delle aziende al partito di Salvini che si attestano a quota 973.650 (erano 968.450 nel precedente bilancio). Per terminare sul tema dei proventi, dai tesserati vengono incassati 58.624 euro, una cifra quasi triplicata rispetto ai 16.576 euro ricevuti nel 2022.

Sul versante dei costi in un anno con numerose tornate elettorali, la Lega ha speso 452.641,91 euro per la campagna per i vari voti dello scorso anno. Per incontri e manifestazioni, in particolare, sono stati investiti 119.560 euro, per la pubblicità 190.095,91. Salvini, nel 2023, ha di fatto dimezzato i costi del partito: 5.624.184 euro sono usciti dalle casse, per pagare servizi, personale, contributi ad associazioni, rispetto ai 12.280.264 euro del 2022. Relativamente all’acquisto di beni si nota un decremento della voce, scesa dai 3,3 mln del 2022, a poco più di 474mila euro e le spese per servizi (3 mln di costo, rispetto ai 6,6mln del 2022). Crolla anche la spesa per sovvenzione a associazioni, ridotta a 278mila euro, a fronte dei 600mila del 2022.