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Lavorare come OSA: quali opportunità lavorative nel settore caring?

 

Milano, 15/10/2021 – In un momento delicato come quello della pandemia da covid-19, la figura dell’operatore socio assistenziale è diventata sempre più richiesta e centrale. 

Per gli operatori socio assistenziali (OSA), crescono sensibilmente le possibilità di trovare un impiego, soprattutto in un contesto quale quello dell’emergenza sanitaria che caratterizza l’era covid-19. L’offerta di lavoro per questa tipologia di operatori è sempre più alta, soprattutto nelle aziende sanitarie e nelle strutture socio-sanitarie private. 

La formazione necessaria per diventare OSA
 

Per poter operare come OSA non è necessario conseguire una laurea, ma bisognerà ottenere una qualifica tramite uno dei diversi corsi formazione professionale dedicati al percorso di operatore socio assistenziale. 

Questi corsi possono essere predisposti anche online, in maniera tale da assicurare la frequenza anche a distanza da parte degli interessati, anche se spesso – nel monte ore previsto – è incluso un tirocinio per migliorare e applicare le competenze acquisite durante il corso stesso (sia in termini sociali e relazionali, sia in quelli pratici e sanitari). Le diverse articolazioni in cui può presentarsi un corso OSA, inoltre, permettono all’operatore di spaziare da una specializzazione in assistenza all’infanzia, fino all’assistenza a disabili, passando per anziani, soggetti affetti da dipendenza o in fase di integrazione culturale. 

Gli argomenti trattati durante la formazione dell’operatore OSA vanno dalle modalità di assistenza di utenti non più autosufficienti, specie in termini di igiene personale e alimentazione (dunque dalla preparazione dei pasti fino alla nutrizione vera e propria). Non potrà dunque mancare la giusta prassi per entrare in contatto con i pazienti stessi: in questo modo, si potranno riconoscere subito i loro bisogni e gli operatori sapranno come intervenire per supportarli fisicamente e psicologicamente. 

La preparazione quindi tocca elementi di anatomia, prassi di assistenza a un paziente allettato, attività domestiche, mobilità, legislazione sociale, sicurezza sul lavoro ed elementi di psicologia, oltre alle basi fondamentali di primo soccorso e pronto intervento.  

Si intuisce dunque quanto possa essere delicata la prestazione offerta dall’operatore, che si trova spesso anche a dover mediare con la famiglia del paziente: proprio per queste ragioni, un corso formazione operatore socio assistenziale è necessario per la sua preparazione professionale. 

L’apprendimento delle operazioni di assistenza fisica a persone disabili, non autosufficienti o anziane si accompagna inoltre a quello del supporto sociale e relazionale dell’utente (se la struttura ospite lo richiede): l’operatore diventa un’autentica colonna di supporto per il paziente, che vede nell’OSA un elemento insostituibile per il proprio benessere psichico, fisico e relazionale. 

Gli sbocchi occupazionali per gli operatori socio assistenziali
 

Una preparazione così ampia si presta a un’applicazione in molteplici settori: le case di cura e le case di riposo sono sicuramente alcune delle prime scelte per gli operatori OSA, accompagnate spesso dai centri diurni per anziani. Tuttavia, la versatilità di questa figura professionale la rende essenziale anche in altri contesti, come quelli per il recupero di tossicodipendenti e alcolisti o all’interno di progetti per utenti diversamente abili. Le comunità alloggio e i centri educativi si rivelano di frequente un’ottima soluzione per gli operatori OSA in cerca di impiego. 

Una qualifica ottenuta tramite un corso professionale OSA, inoltre, si rivela un’importante carta da giocare anche quando – a cercare un operatore socio assistenziale – sono le famiglie di soggetti anziani o disabili, che tuttavia non vogliono rivolgersi a strutture esterne e desiderano tenere il paziente presso la propria abitazione. In quest’ultimo caso, dunque, l’OSA non lavorerebbe presso una struttura, ma direttamente presso il domicilio dell’utente, stabilendo un rapporto più stretto (e talvolta delicato) sia con il paziente, che con i suoi più diretti familiari. 

Tutti questi sbocchi occupazionali, in conclusione, rendono l’investimento in un corso di formazione professionale OSA una scelta intelligente, specie se ci si sente particolarmente portati per la professione: quest’ultimo elemento è ovviamente essenziale, poiché se si manca di umanità, di umiltà o di tutte quelle qualità che rendono autentica una vocazione all’assistenza, non si potrà andare lontano non appena ci si scontrerà con la realtà e la prassi imposte da questo impiego. 

Tuttavia, guardando all’investimento e alle conseguenti entrate, la grande richiesta di operatori preparati, forti delle centinaia di ore spese in formazione, porta molto spesso gli OSA a trovare presto lavoro e coprire in breve tempo le spese effettuate per il corso. Lo stipendio medio, per gli operatori, si muove intorno ai 1.050 euro netti, con picchi fino ai 1.400 euro mensili. 

Per informazioni:
 

e-mail:
tigermarketing99@gmail.com
 

 

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