“Quando ho visto le immagini di Trump
dopo l’attentato, con il sangue in faccia e il braccio alzato,
ho pensato subito all’ aggressione subita da Berlusconi quando
venne colpito dalla statuetta del Duomo al viso”. A raccontarlo
all’ANSA è il presidente del Senato Ignazio La Russa. Lui
infatti alle 18,20 del 13 dicembre 2009 era lì, a Piazza Duomo a
Milano, accanto al premier e, ricorda: “Mi misi a correre dietro
l’aggressore per acchiapparlo, ma non ci riuscii”. Il leader di
FI però alzò il braccio “con la mano aperta, per tranquillizzare
la gente”, mentre Trump “ha alzato il pugno, ma la scena era
davvero molto simile”, osserva. “Ci sono davvero grandi
similitudini tra i due episodi”, incalza La Russa. Non tanto per
gli episodi in quanto tali perché ovviamente sono diversi: a
Milano c’è stato il lancio di una statuetta, in Pennsylvania uno
sparo che ha fatto anche una vittima tra il pubblico. “Ma
l’immagine spiega me l’ha fatto subito tornare alla mente.
Tutti e due con il volto insanguinato e tutti e due con il
braccio alzato, uno con la mano aperta e l’altro con il pugno”
per “tranquillizzare sul fatto che erano vivi” e che avrebbero
continuato a combattere. E c’è una “similitudine aggiunge
anche sul fatto che sono stati entrambi oggetto di campagne di
odio”. E “quando ci sono le campagne di odio, al di là della
persona che è oggetto di quell’odio, queste producono effetti
deleteri”.
ANSA