giovedì, Marzo 28, 2024

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Imprese a conduzione familiare italiane, possiamo fare meglio!

L’Italia è considerata una delle patrie nobili di questa tipologia di azienda. Spesso sono oggetto di aspre critiche soprattutto per la scarsa attitudine di alcuni imprenditori a volersi innovare e mettersi in gioco seguendo le nuove regole del mercato. La letteratura è immensa, qualcuno parla di Multinazionali tascabili ecc.

La mia è una critica generale alle aziende italiane, ma anche a quelle piccole che dai dati mostrano maggiormente un approccio anti-economico, perché mentalmente chiuso e vecchio. Ci sono le eccezioni virtuose, ma ancora troppo poche.

Le piccole e medie imprese italiane sono in salute, ma non decollano perché non innovano

Un caso evidente è quello dello smart working in cui: “Bene le grandi imprese, cresce la pubblica amministrazione, […]. Più prudenti le piccole e medie imprese, dove ben il 38% delle aziende si dichiara del tutto disinteressato a progetti di questo tipo, al fronte di un 8% già attivo nel lavoro agile.” (qui). Un dato imbarazzante visto che le piccole e medie imprese sono circa” il 92% e impiegano l’82% dei lavoratori in Italia (ben oltre la media Ue)” (qui)

Il problema parte proprio da una questione culturale, perché questa tipologia di azienda non è in crisi in Italia o in Europa, nei casi in cui ci si aggiorni e si resti competitivi innovando sia i prodotti che i modelli organizzativi aziendali. L’innovazione ha un peso sempre maggiore in un fase storico-economica così fortemente legata allo sviluppo tecnologico sia per le imprese sia per la vita privata delle persone.

Considerano dal 2018 gli ultimi dieci anni questo è lo scenario italiano ed europeo è positivo:

“Negli ultimi 10 anni le aziende controllate dalle famiglie imprenditoriali del nostro Paese hanno realizzato una performance positiva del 36% contro un calo del listino di quasi 19 punti percentuali. Un risultato ancor più brillante si registra a livello europeo, dove le aziende familiari hanno guadagnato il 90% a cinque anni e il 149% in dieci anni” (approfondimento qui).

Per quanto tu possa appartenere a settori merceologici che possano apparire lontani dall’ambito informatico, la rivoluzione digitale e tecnologica è trasversale a tutti i mercati. Oggi è impensabile gestire un’azienda senza un pc e una connessione internet, anche se produci Olio o Pasta.

Se non ti aggiorni sarà il mercato a buttarti fuori, come una vecchia macchina sovietica degli anni 70, che inquinava tantissimo per gli standard di oggi.

Esisterebbe, “secondo gli esperti del Credit Suisse, un “alpha di famiglia”, riconducibile a un approccio di lungo periodo, che privilegia gli investimenti in ricerca e sviluppo e non è così condizionato dalla gogna delle trimestrali” (qui) che affliggono le altre tipologie di aziende. Questa tendenza però deve essere supportata dagli investimenti, potrebbe essere dunque questa una delle motivazioni della minor crescita delle aziende familiari italiane rispetto a quelle straniere (insieme a regimi fiscali, burocrazia ecc.)

Il problema si pone come spesso abbiamo visto nella storia nelle “nuove generazioni” che tendono a fare scelte sbagliate economicamente e dilapidano il patrimonio aziendale. Un poco come avveniva per la nobiltà europea fino al secolo scorso.

Qui c’è il nodo, il cambiamento. Se i problemi del Mondo cambiano, non puoi dare risposte che risolvevano problemi del secolo scorso. Non introdurre lo smart working oggi nel 2019 è un poco come voler andare in guerra con un fucile della seconda guerra mondiale, bello e funziona, ma sull’efficacia avrei dei dubbi sul campo.

Aprirsi al confronto con gli altri e l’estero per imparare nuovi concetti e pratiche di business

Circa l’arretratezza italiana voglio chiudere una piccola riflessione sulle “parole”. Noi siamo la patria delle imprese familiari eppure non abbiamo nemmeno la parola “power couple” che è un’espressione di lingua inglese. Mi piace molto questa definizione che riprendo traducendola da Urban Dictionary:

L’abilità combinata di due persone, di solito romanticamente coinvolte l’una con l’altra, che conducono ambiziosamente la loro scelta di stile di vita e carriera. La rapporto interpersonale della coppia è reciprocamente vantaggioso grazie alla loro onestà, sincerità, lealtà e relazione d’amore generale. La loro compassione l’uno verso l’altro e verso gli altri è ciò che li tiene vicini tra loro. Sebbene certamente non perfetti, rappresentano un modello serio di relazione. (qui)

Io per esempio lo sto provando a sperimentare facendo un podcast di coppia, nato proprio perché ho conosciuto questa nuova espressione. Il discorso su questo termine deriva dalla paradossalità che emerge, siamo la patria delle imprese familiari e non avevamo fino ad ora il termine “coppia di potere”. Potere qui va inteso semplicemente come la facoltà di agire secondo la propria volontà.

Sono convinto che per innovare e sperimentare bisogna prima di tutto iniziare ad apprendere nuovi concetti, parole ed idee. Se un concetto non lo conosci, difficilmente lo puoi pensare e ancor meno probabilmente lo puoi applicare bene.

Imprenditori piccoli e grandi apritevi al mondo e confrontatevi con gli altri, scoprite come hanno risolto le vostre stesse difficoltà e mettetevi in gioco imparando nuove parole, concetti e modi di fare business. Siate eroi di voi stessi #BeYourHero

 

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