Gaza, Hamas conferma ok a proposta tregua e accusa Netanyahu: “Ostacola negoziati”

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(Adnkronos)
Nuove accuse da Hamas a Benjamin Netanyahu. Il premier israeliano, afferma il gruppo in un comunicato di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera, “pone ulteriori ostacoli ai negoziati” per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hamas scattate in seguito all’attacco del 7 ottobre in Israele. Il gruppo, che nel 2007 prese il controllo dell’enclave palestinese, chiede ai mediatori di intervenire contro “manovre e crimini” di Netanyahu, accusato di “intensificare l’aggressione” con lo sfollamento forzato della popolazione della Striscia e di “guerra psicologica” contro i palestinesi. Hamas chiede inoltre il “pressing” della comunità internazionale per “fermare il genocidio”. 

Proprio oggi un alto funzionario di Hamas ha confermato che il gruppo ha dato una risposta “positiva” all’ultima proposta per un accordo di cessate il fuoco con Israele e ora ”la palla sta nel campo” del premier israeliano Benjamin Netanyahu. ”Abbiamo approvato la proposta e con grande flessibilità abbiamo dato una risposta positiva. Ora la palla sta nel campo di Netanyahu”, ha detto da Doha Husam Badran, alto esponente politico di Hamas. ”Se l’Amministrazione americana è seriamente intenzionata a fermare la guerra, deve fare pressione su Netanyahu affinché raggiunga un cessate il fuoco”, ha aggiunto. 

Badran ha quindi affermato che “il posto del criminale Netanyahu è la Corte penale internazionale (Cpi) e non la carica di primo ministro”. Tra l’altro, ha denunciato, “l’ultima notte è stata una delle più dure a Gaza City” a causa dell'”intensificazione degli attacchi contro i civili”. Lo riporta il quotidiano palestinese “Filastin” legato a Hamas. ”Il nostro popolo è vittima di questo conflitto”, ha aggiunto. 

 

L’esercito israeliano intanto avanza nelle zone meridionali e occidentali di Gaza City. L’annuncio è stato dato dalle Forze di difesa (Idf). Nelle prime ore di oggi, l’esercito ha iniziato quelle che ha definito operazioni antiterrorismo nell’area e ha invitato i civili ad andarsene prima del loro inizio. L’operazione segue informazioni raccolte dall’intelligence sulle infrastrutture e gli agenti di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella zona. 

Le truppe israeliane hanno raggiunto la sede dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gaza City, dove avevano trovato un’importante infrastruttura di tunnel di Hamas e dove avevano ucciso e catturato numerosi uomini armati.  

La radio dell’esercito ha riferito di scontri con membri armati del gruppo militante palestinese Hamas. Secondo quanto riportato dagli ospedali palestinesi, almeno 15 persone sono state uccise. Il numero delle vittime potrebbe ancora aumentare perché i soccorritori non riescono a raggiungere molte aree residenziali a causa degli scontri.  

 

L’Egitto ha fatto sapere a Israele che collaborerà con gli Stati Uniti nella creazione di una barriera sotterranea con la Striscia di Gaza se verrà raggiunto un accordo sul cessate fuoco e per la liberazione degli ostaggi. Lo riferisce la radio dell’esercito israeliano spiegando che si tratterà di una barriera ”ad alta tecnologia” con lo scopo principale di ”impedire il contrabbando di armi” verso Gaza. I lavori per la costruzione della barriera potrebbero iniziare, secondo l’Egitto, già nei primi giorni dell’entrata in vigore della tregua. 

 

Continua a salire ulteriormente il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza. Secondo il ministero della Sanità di Hamas, si contano almeno 38.193 morti e 87.903 feriti dall’inizio dell’operazione militare israeliana in risposta al massacro del 7 ottobre. Lo stesso ministero ha sottolineato che ci sono stati 40 morti nelle ultime 24 ore. 

 

Il capo dello Shint Bet Ronen Bar è partito per Il Cairo a capo di una delegazione israeliana per proseguire i colloqui finalizzati al raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi, scrive il Jerusalem Post. 

Intanto l’Egitto ha fatto sapere a Israele che collaborerà con gli Stati Uniti nella creazione di una barriera sotterranea con la Striscia di Gaza se verrà raggiunto un accordo sul cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi. Lo riferisce la radio dell’esercito israeliano spiegando che si tratterà di una barriera ”ad alta tecnologia” con lo scopo principale di ”impedire il contrabbando di armi” verso Gaza. I lavori per la costruzione della barriera potrebbero iniziare, secondo l’Egitto, già nei primi giorni dell’entrata in vigore della tregua. 

 

Sarebbe “una follia insensata” arrivare a un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ne è convinto il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich secondo cui ”Hamas sta crollando e implora un cessate il fuoco”, per cui ”questo è il momento di stringere i denti fino a quando non schiacceremo e spezzeremo il nemico”. 

Secondo il ministro ”fermarsi ora, appena prima della fine, e lasciarli riprendere per combattere di nuovo contro di noi è una follia insensata che annullerà i risultati della guerra combattuta con molto sangue. Dobbiamo continuare fino alla vittoria”.