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Fifa: le limitazioni non possono essere ignorate

Roma, 23/03/2021 – Durante la pandemia del Covid-19, il Consiglio della FIFA ha ricevuto rapporti costanti e continui sulla situazione del calcio internazionale e dei giocatori dei club. 

Secondo un recentissimo annuncio dell’ANSA, la FIFA avrebbe lanciato un appello alla solidarietà, riguardo alla possibilità dei giocatori delle nazionali, di partecipare alle gare internazionali previste per le prossime due settimane, da metà marzo a fine aprile. 

Trattandosi di importantissime partite, la FIFA cerca di rimediare al problema della mancanza di giocatori, soprattutto in vista delle qualificazioni per i Mondiali. 

La Federazione, afferma il comunicato ANSA del 19 marzo, “non può costringere i club a liberare i propri giocatori nazionali” per le partite a causa delle note restrizioni di viaggio dovute alla pandemia da Coronavirus, ma lancia un appello alla solidarietà, tramite il suo Presidente Gianni Infantino, perché i giocatori migliori possano raggiungere le loro squadre per giocare. 

Questo è accaduto al termine dei lavori del Consiglio della Federcalcio mondiale, che si è svolto tramite videoconferenza. 

La FIFA ha prorogato ad aprile le modifiche temporanee al regolamento sui trasferimenti e il rilascio dei giocatori per le partite internazionali ed è costantemente in comunicazione con le autorità nazionali riguardo alle esenzioni dalle regole sulla quarantena per i giocatori delle nazionali. 

Il Presidente Infantino ammette che la salute, com’è giusto che sia, ha la priorità assoluta e la Federazione non può permettersi di derogare le decisioni ai singoli Governi nazionali, i quali vietano spostamenti e impongono quarantene per i giocatori e non solo. 

Per questa ragione la FIFA ha deciso il prolungamento fino ad aprile delle cosiddette eccezioni per liberare i giocatori per le nazionali. 

Soluzioni
 

Il Presidente Infantino ricorda soprattutto il problema dell’Africa, in quanto i club di calcio francesi hanno rifiutato la liberazione dei propri nazionali africani e ha sottolineato che le limitazioni riguardano, purtroppo, anche tutti i Paesi esterni allo spazio economico europeo. 

Per questi motivi la FIFA lancia ai Governi l’appello di poter accettare eccezioni per i calciatori, rispettando ovviamente in loco tutti i protocolli sanitari richiesti. 

Infantino dichiara che alcune nazionali non possono correre il rischio di giocare dimezzate e ha quindi, di fatto, posticipato le gare di qualificazione al Mondiale che erano previste in Sudamerica per marzo; si cercheranno soluzioni al più presto, anche perché le nazionali sudamericane hanno tassativamente bisogno dei loro giocatori. 

Il numero 1 del calcio mondiale riconosce che la situazione al momento è molto difficile e che bisogna vederla nell’ottica della salute dei giocatori, che non può e non deve mai essere messa a rischio; le decisioni dei vari Governi verranno naturalmente rispettate e si spera che le partite vengano giocate nelle migliori condizioni. 

Infantino ha anche accennato alla possibilità di candidare la Gran Bretagna per ospitare i Mondiali del 2030, affermando che è meglio avere un certo numero di Stati candidati e che la scelta verrà organizzata in modo professionale e trasparente. 

Secondo Infantino, in ogni caso, se entro un anno la situazione della pandemia non si sarà risolta, la Coppa del Mondo rappresenterà l’ultimo dei problemi a cui pensare. Si resta comunque fiduciosi, sperando che giocatori, tifosi e scommettitori possano al più presto ritornare alla realtà, non limitandosi alle sole quote sui migliori siti scommesse, ma tornando sugli spalti degli stadi. 

Secondo le previsioni il lockdown, aiutato dal vaccino, dovrebbe allontanare il virus e permettere così un lento ritorno alla vita di sempre. 

La speranza
 

Nella difficile situazione attuale si trovano molti Stati internazionali che, nel frattempo, stanno cercando le soluzioni più idonee per gestire il problema. La Concacaf sudamericana, ad esempio, ha già rinviato a settembre tutte le partite mondiali che erano programmate per il mese di marzo; la Colombia, da parte sua, ha messo il veto all’ingresso dei giocatori brasiliani nel proprio territorio. Il blocco delle attività calcistiche sembra ogni giorno più probabile, ma si studia ogni soluzione per evitarlo. 

Adriano Galliani, AD della squadra del Monza, aveva già richiesto al Presidente Infantino, ai primi di marzo, di bloccare le convocazioni dei calciatori all’Estero, ritenendo i viaggi e gli spostamenti troppo rischiosi. 

Purtroppo l’aumento dei contagi da Covid-19 sta limitando duramente tutte le attività sportive e non solo: i Governi stanno adottando ogni misura possibile per limitare la diffusione del virus. 

Cosa si sta facendo
 

In attesa di ritrovarsi allo stadio tutti insieme a tifare, si pensa a com’era il calcio prima del Covid e a come sarà dopo. Secondo il Presidente della FIFA sarà diverso, più solidale, più sociale e più accogliente. 

Si sono moltiplicate, nel frattempo, le comunità virtuali di tifosi che fanno di tutto per accaparrarsi le ultime notizie e nel frattempo, mentre le partite internazionali vengono sospese, si cerca già di capire come e quando ripartire. 

I grandi calciatori, come Cristiano Ronaldo e Leo Messi, sono già scesi in campo per aiutare a combattere la pandemia, donando consistenti somme a strutture ospedaliere. Ma non sono i soli a farlo: diversi club di serie A hanno dato il loro contributo, nonostante i forti indebitamenti che il Covid-19 ha causato, e persino i tifosi sono riusciti a raccogliere fondi per sostenere la battaglia contro il Covid, con la speranza di tornare presto sugli spalti. 

Per informazioni:
 

e-mail: info@scommesse-live.eu
 

 

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