martedì, Aprile 16, 2024

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Credito d’imposta energia: esclusi i professionisti

(Adnkronos) – La Lapet chiede l’estensione e invita a fare fronte comune 

Credito d’imposta energia: esclusi i professionisti. Ennesima svista? Si interrogano i tributaristi, ricordando, solo di recente, quanto accaduto per il voucher connettività. Mancanza, quest’ultima, recuperata grazie anche all’intervento della Lapet. Ora, è la volta del credito d’imposta per l’acquisto di energia per il quale è inevitabile chiederne l’estensione anche ai professionisti che dal beneficio sono stati esclusi. 

Infatti, il decreto Aiuti ter, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 settembre, introduce misure straordinarie per le imprese, tra le quali la garanzia dello Stato sui prestiti contratti per fare fronte alla crisi di liquidità dovuta al caro bollette, e l’estensione del credito d’imposta energia alle imprese di minori dimensioni ed agli esercizi commerciali. Il provvedimento ammette a beneficiare del credito d’imposta, che per ora resta circoscritto ai mesi di ottobre e novembre, due milioni di attività commerciali quali bar, ristoranti e pizzerie, oltre alle società sportive. I professionisti, invece, vengono esclusi, nonostante un sistema amministrativo e normativo che tende ad assimilare, quando si tratta di regolamentare l’attività, le professioni alle imprese, ma “con la contraddizione che, quando si tratta di misure di sostegno, queste vengono riservate solo alle imprese” rimarca il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone. 

È evidente che l’esclusione dei professionisti sia una dimenticanza, sebbene ingiustificata ed ingiustificabile. “È altrettanto vero che tale previsione debba ormai essere richiesta al futuro decisore politico” precisa Falcone. Una questione, questa, che fa tornare alla luce un altrettanto cronica mancanza: l’unità. “Manca una voce unitaria nel settore. – rileva Falcone – Continuiamo a sostenere l’importanza di portare avanti un fronte comune su questioni di fondamentale importanza (tutele, previdenza, welfare, semplificazioni, ecc…) che, in maniera trasversale, riguardano tutte le professioni (ordinistiche e di cui alla Legge 4/2013). Non giova a nessuno il proclamo di qualche categoria o l’azione in forma singola di qualche altra. È giunto il momento di prendere coscienza del peso contrattuale che tutti insieme, noi professionisti rappresentiamo per avanzare richieste condivise. La storia insegna: l’unione fa la forza”. 

contatti: www.iltributarista.it
 

 

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