Cemivet Grosseto, per l’Esercito senza trasferimento cavalli risparmi per oltre 1,5 milioni

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Continua a far discutere il trasferimento a Montelibretti dell’allevamento cavalli del Centro Militare Veterinario di Grosseto, struttura nata nel 1870 che riveste un ruolo essenziale per la città sia dal punto di vista del territorio che occupazionale. Il trasferimento, previsto dal documento “linee guida per la riconfigurazione del comparto equestre” varato del 2015 per economizzare il comparto, a 9 anni di distanza ancora non è stato portato a termine (la scadenza nel frattempo è stata prorogata al 2025) ma la vicenda crea inquietudine in città ed è stata anche oggetto di un ordine del giorno per sensibilizzare il ministero della Difesa e i vertici militari approvato all’unanimità in consiglio comunale.

In prima linea per mantenere l’allevamento a Grosseto c’è Valentina Pes, portavoce del Comitato cittadino che si oppone al trasferimento, che sottolinea come in realtà anche il Comando logistico dell’esercito, da cui dipende il centro, già nell’ottobre 2022 si fosse espresso contro l’operazione. “C’è una relazione firmata dal generale di divisione Maurizio Riccò che mette nero su bianco gli enormi svantaggi del trasferimento, che avrebbe un costo per la Difesa di almeno 1,8 milioni di euro, distogliendo peraltro risorse da settori strategici, tanto più in momento geopoliticamente complesso come quello attuale. Anzi, la relazione sottolinea che, anche al netto dei costi di manutenzione, mantenendo i cavalli a Grosseto ci sarebbe un risparmio di almeno 1,5 mln”.

In particolare, nella relazione si sottolinea come “tutti i costi sostenuti e ancora da sostenere per il raggiungimento dell’obiettivo sono stati e dovrebbero essere sostenuti con i fondi del bilancio della Forza armata”. Si tratta, come risulta dalla relazione, di 1,8 milioni di euro: “Poiché gli interventi ancora da effettuare hanno un costo significativo in termini di risorse economiche, si ritiene che la revisione della pubblicazione, riguardo allo spostamento dell’allevamento, possa liberare risorse da investire in altri settori prioritari per la forza armata”, sottolinea il comando logistico, che evidenzia anche come a Montelibretti manchi la scuderia per gli stalloni, “per la quale deve essere prevista la collocazione e valutati i costi di realizzazione”.

Nella relazione si mette anche in evidenza che il Cemivet di Grosseto “già dispone di infrastrutture, mezzi e capacità per la gestione dell’allevamento equino di forza armata senza costi aggiuntivi a quelli dell’ordinaria manutenzione” e si sottolinea come lo spostamento dell’allevamento genererebbe “infrastrutture non riconvertibili ed inutilizzabili con relativi costi per la demolizione che non vengono quantificati nelle Linee guida”.

Al contrario, mantenere l’allevamento cavalli al Cemivet, secondo il Comando logistico, garantirebbe un “risparmio economico per la Forza armata”, che “in termini previsionali” si attesterebbe su 1,8 mln, o, “al netto di interventi di adeguamento infrastrutturale di ordinaria manutenzione pari ad euro 230.000 si ridurrebbe ad euro 1.570.000”.

Inoltre, una decisione in tal senso consentirebbe il “mantenimento di una capacità di sostegno pienamente efficace” visto che il centro “non evidenzia alcuna criticità in termini di produttività quali-quantitativa ed efficienza nell’espletamento della funzione istituzionale volta a garantire i livelli del parco cavalli” e il “mantenimento dell’Ente in un contesto territoriale in cui è perfettamente integrato in termini socio-culturali, storici ed ambientali”. “Il Centro, istituito l’11 novembre 1870, è fortemente apprezzato dal tessuto sociale locale”, evidenzia la relazione, tanto che “nel 2019, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dall’Amministrazione Comunale della Città”.