Attentato a Trump, cecchino aveva esplosivi in auto e in casa

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(Adnkronos)
Donald Trump ferito in un attentato. Un cecchino di 20 anni spara mentre l’ex presidente sta tenendo un comizio a Butler, in Pennsylvania, per la campagna verso le elezioni Usa 2024. Trump viene colpito all’orecchio destro. Una persona tra gli spettatori viene uccisa, altre due vengono ferite gravemente. L’attentatore, identificato come Thomas Matthew Crooks, viene ucciso dai servizi segreti. 

Il Wall Street Journal scrive che il 20enne aveva ordigni esplosivi all’interno della sua auto, citando fonti a conoscenza della questione. La polizia ha ricevuto numerose segnalazioni di pacchi sospetti nei pressi del luogo in cui si è verificato l’attentato e sono stati inviati sul posto degli artificieri, proseguono le fonti. Un funzionario delle forze dell’ordine citato dalla Cnn ha spiegato che anche all’interno della casa dell’attentatore sono stati trovati degli esplosivi. 

L’allarme scatta attorno alle 18.15 negli Stati Uniti. Trump è sul palco, indossa il cappellino rosso d’ordinanza. Si sentono spari a ripetizione, l’ex presidente cade a terra e viene protetto da agenti dei Servizi Segreti. Quando si rialza, sorretto dagli uomini della sicurezza, ha una ferita all’orecchio destro e il volto sporco di sangue. “Aspettate, aspettate”, dice agli agenti e prima di essere portato via alza il pugno e urla 3 volte “Fight!” (“Combattete”). 

Le indagini, coordinate dall’Fbi, appurano che Trump si trovava a circa 150 metri dal punto da cui sono partiti i colpi, almeno 5. Secondo i Servizi Segreti, il cecchino ha aperto il fuoco da “posizione elevata”. Tre fonti delle forze dell’ordine hanno confermato che a sparare è stata una persona che si era appostata su un tetto, all’esterno del luogo del comizio. Per l’Fbi ”è stato un tentato omicidio”, ma finora ”non erano note minacce a Trump”. 

A sparare è stato un ragazzo di 20 anni, identificato come Thomas Matthew Crooks. Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il ventenne abbia agito come ”lupo solitario” o abbia avuto dei complici. Al vaglio anche i messaggi social del giovane, compreso un video: ”Il mio nome è Thomas Matthew Crooks. Odio i repubblicani, odio Donald Trump”, le parole del ventenne, che era inserito nel registro degli elettori repubblicani. Crooks, però, allo stesso tempo, aveva fatto una donazione di 15 dollari a un gruppo progressista affiliato ai democratici. Il giovane viveva a Bethel Park, sobborgo di Pittsburgh, e si era diplomato alla Bethel Park High School nel 2022. 

L’attentatore ha usato un Ar15, il modello di fucile semiautomatico più utilizzato negli Stati Uniti, anche nelle stragi di massa che si sono verificate nel Paese. Il giovane indossava una t-shirt di uno dei canali YouTube più popolari dedicati alle armi da fuoco, Demolition Ranch, come riporta la Nbc spiegando di aver visionato le foto del corpo dell’attentatore colpito alla testa. 

Sono in condizioni gravi i due sostenitori di Trump che sono rimasti feriti mentre partecipavano al suo comizio. Lo ha dichiarato Dan Laurent, vicepresidente delle comunicazioni aziendali dell’Allegheny Health Network. Entrambi sono ricoverati presso l’Allegheny General Hospital di Pittsburgh. 

Le indagini dovranno anche verificare il corretto funzionamento dell’apparato di sicurezza messo in campo a Butler. Da vagliare, inoltre, alcune testimonianze che fanno riferimento alla presenza del cecchino individuata dagli spettatori e ad alcune segnalazioni che le forze dell’ordine non avrebbero tenuto nella adeguata considerazione. 

“Abbiamo notato quella persona che strisciava sul tetto, a una quindicina di metri dietro di noi. Siamo là, indichiamo l’uomo che si muove sul tetto… Lo vediamo chiaramente, ha un fucile”, dice un testimone alla Bbc, affermando di aver informato la polizia ma gli agenti “non sapevano cosa stesse succedendo. Ho pensato: ‘Perché Trump continua a parlare? Perché non lo portano via’. Mi trovo lì, indico lui per 2-3 minuti: i Servizi Segreti ci osservano da una posizione elevata. Io indico il tetto… e subito dopo si sentono 5 colpi…”. 

“Non mi arrenderò mai”. Trump, dopo la corsa in ospedale e le dimissioni quasi immediate, si fa sentire con messaggi che ribadiscono la volontà di proseguire la campagna senza esitazioni. “Questo è un messaggio da Donald Trump: non mi arrenderò mai”, le poche parole affidate a una mail. 

Poi un post sul social Truth: “Non avremo paura. Solo Dio ha evitato che accadesse l’impensabile”. “Non avremo paura”, scrive Trump con caratteri maiuscoli, dicendosi “resiliente”. “Il nostro amore va alle altre vittime e alle loro famiglie. In questo momento è ancora più importante rimanere più uniti che mai, mostrare la nostra tempra come americani, rimanere forti e determinati senza permettere che il male prevalga. Amo davvero il nostro Paese e amo tutti voi. Non vedo l’ora di parlare alla nostra grande nazione questa settimana dal Wisconsin”, dice ancora dando appuntamento alla convention repubblicana che si apre domani a Milwaukee.