L’effetto ‘7 ottobre 2023′ esiste. E non solo fa schizzare l’antisemitismo in Italia quadruplicando i casi rispetto all’anno prima. Ma sdogana ogni vergogna portando offese e insulti dal web al mondo reale. E’ la fotografia dell’odio contro ebrei e israeliani diventato esponenziale dagli attacchi di Hamas in poi, come emerge dalla relazione del Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, Pasquale Angelosanto davanti alla commissione Segre.
Un intervento corposo, frutto degli episodi segnalati di recente da forze dell’ordine, enti di ricerca e comunità ebraiche. E alla fine proprio la senatrice a vita che quella commissione la guida “orgogliosamente”, confessa il suo smarrimento. Collegata a distanza, a quasi 94 anni sembra vacillare di fronte a quell’odio che credeva ormai alle spalle (“e provato solo per la colpa di essere nati”) e rivela che la sua angoscia “non si ferma mai”. Fino a ribadire la paura che, con la morte degli ultimi sopravvissuti dell’Olocausto come lei, tutto si riduca a “due righe in un libro di storia”. Anche se aggiunge: “Spero di sbagliarmi”.
Sul tavolo della commissione del Senato piovono dati impietosi e netti. In particolare, secondo quelli raccolti dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (dagli attacchi che hanno innescato il nuovo conflitto israelo-palestinese e fino al 30 giugno 2024), sono stati rilevati 406 casi di antisemitismo”, riferisce il generale Angelosanto che ha preso il posto del prefetto Giuseppe Pecoraro alla guida della struttura che fa capo alla presidenza del Consiglio. Erano stati 98, negli stessi mesi 2022-2023.
Dati che si incrociano con gli insulti antisemiti e razzisti sentiti nei filmati di Fanpage e attribuiti ad alcuni attivisti di Gioventù nazionale, il vivaio di Fratelli d’Italia. E che riecheggiano, a distanza di giorni, nell’intervista di Segre al quotidiano tedesco ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’. La superstite dell’Olocausto non glissa sulla reazione “completamente sbagliata” a suo avviso avuta dalla premier e leader di FdI sulla vicenda. Prima cioè della lettera inviata ai dirigenti di FdI per mettere in chiaro che “chi ci porta indietro” non merita di stare nel partito. Segre quindi riconosce a Giorgia Meloni di aver poi corretto il tiro continua la parlamentare perché “a quanto pare, si è resa conto che, indignandosi per l’inchiesta giornalistica in sé e non per il marcio scoperto, aveva dato l’impressione di preferire di tenere segreto tutto questo e non toccarlo”. Ma più della sorpresa, Segre insiste di essere “abbattuta” per la mancanza di freni antisemiti oggi: “Negli ultimi decenni l’antisemitismo è stato sempre latente ma solo perché la gente si è vergognata di mostrarlo. Oggi non si vergognano più”.
Parole che trovano conferma nella svolta segnalata da Angelosanto: dopo il 7 ottobre circa metà degli atti contro gli ebrei superano il web e si manifestano con minacce di morte scritte sui muri di locali frequentati da ebrei, aggressioni verbali e fisiche a studenti, vandalizzazioni di case di ebrei.
Si alza di conseguenza la percentuale di italiani antisemiti: per la Fondazione centro di documentazione ebraica, un quinto degli italiani nutre sentimenti antisemiti. lnfine, sulla paternità di quei comportamenti, a livello politico, nella relazione del Coordinatore il faro va puntato sulla sinistra antagonista ma anche sui movimenti dell’estrema destra che, anche se in misura minore, si è schierata a favore della causa palestinese e anti Israele.
ANSA