giovedì, Aprile 25, 2024

HomepoliticaAlfredo Cospito resta al 41 bis. "Regime carcerario non cambia"

Alfredo Cospito resta al 41 bis. “Regime carcerario non cambia”

(Adnkronos) – Alfredo “Cospito è stato trasferito ieri nel carcere di Opera, ma questo non ha cambiato assolutamente il regime carcerario del detenuto” che è al 41 bis. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di una conferenza stampa congiunta a Palazzo Chigi. con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “La scelta” di trasferire Cospito “è stata fatta perché il carcere di Opera ha la struttura sanitaria più efficiente tra le carceri di Italia”, ha spiegato Tajani. 

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha fatto “una breve sintesi sulla posizione giuridica di Cospito, sulla quale, vista l’estrema complessità della materia, molto spesso è stata fatta confusione. Si tratta di una materia dannatamente complicata – ha sottolineato – e sulla quale sono intervenute diverse leggi e interpretazioni giurisprudenziali. La situazione di Cospito è diversificata o bivalente: da un lato si trova, sempre in ragione del 41 bis che è stato applicato a suo tempo dal ministero della Giustizia, nella fase di esecuzione di una pena che è stata irrogata prima dalla Corte d’Appello di Torino, poi è stato fatto un cumulo delle pene da parte del giudice e in definitiva è una pena di 30 anni che il detenuto deve scontare”.  

”La più importante di queste sentenze” che riguardano Cospito ”è stata impugnata dal procuratore generale di Torino perché la condanna irrogata era molto pesante, però era basata sul riconoscimento di un delitto che il pg di Torino non ha ritenuto corretto: nel senso che il pg di Torino ha ritenuto che il reato da contestare fosse quello di strage. Ci sono due tipi di strage, quella che è stata contestata a Cospito è quella prevista dall’articolo 285 del codice penale, ed è una strage che prevede la pena dell’ergastolo anche se non ci sono vittime perché è un reato considerato contro la personalità dello Stato. Può anche sembrare ingannevole la rubrica di questo reato però è un reato gravissimo che la Cassazione ha ritenuto di dover invece riconoscere. Tanto è vero ha cassato la sentenza della Corte di Assise di Appello di Torino”. 

”Il processo – ha proseguito Nordio – è stato sospeso perché il giudice successivo ha ritenuto che ci fosse un conflitto di costituzionalità. Questo procedimento attualmente è sospeso in attesa della sentenza della Corte Costituzionale”.  

”Sull’applicazione del 41 bis effettuata a suo tempo da Cartabia il detenuto ha fatto ricorso al Tribunale di sorveglianza che ha rigettato il ricorso confermando con una motivazione molto articolata il 41 bis. Contro questa decisione è stato proposto ricorso per Cassazione, che aveva fissato l’udienza per aprile poi, a seguito di una richiesta, ha anticipato l’udienza che si terrà a marzo. Qui va detto subito che la magistratura è assolutamente sovrana e il ministero non può minimanente intervenire. Dobbiamo aspettare la decisione della Corte di Cassazione” ha detto Nordio. 

ATTACCHI CONTRO PERSONALE E SEDI DIPLOMATICHE ALL’ESTERO- “Ci auguriamo – ha detto Tajani in conferenza stampa – che tutte le forze politiche sostengano l’azione del governo contro la violenza organizzata contro lo Stato, le autorità e le sedi diplomatiche in giro per il mondo”. “Abbiamo confermato – ha aggiunto – la volontà di non scendere a patti con chi usa la minaccia e la violenza”. In risposta al “crescendo di attacchi” degli anarchici “l’allerta è stata immediata e sono state innalzate le misure di sicurezza in tutta la rete diplomatica-consolare del nostro ministero” ha detto Tajani. 

“Usando la forza della legge – ha proseguito – stiamo rispondendo a chi usa la violenza delle molotov e degli attentati, a dimostrazione che lo Stato, con la forza della legge, non si piega alle minacce e ai ricatti dei violenti a qualunque gruppo siano appartenenti”. Tajani ha spiegato che “si è registrato, a partire da inizio dicembre, un crescendo di attacchi terroristici o dimostrativi contro il personale dello Stato” italiano all’estero e “contro le sedi diplomatiche”. Si tratta di “un attacco contro lo stato italiano”, un atto “odioso” perché diretto contro “funzionari dello stato italiano”. 

“Per oggi pomeriggio è stata annunciata una manifestazione di protesta davanti all’ambasciata italiana a Madrid – ha poi informato il ministro degli Esteri – Noi ci siamo immediatamente attivati, in raccordo con l’ambasciata, per sensibilizzare le autorità di sicurezza locali affinché si adoperino per prevenire e mitigare rischi di sicurezza per la sede e per il personale”. 

Inoltre, “abbiamo chiesto alla prefettura di Roma di rafforzare le misure a tutela del palazzo della Farnesina”. Tajani ha affermato di “avere avuto rassicurazioni da parte della prefettura che saranno intensificate le azioni di controllo all’esterno della Farnesina”.  

 

 

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