“L’eclissi dell’idea di autorità è tra i tratti essenziali del mondo contemporaneo: ne è anzi, certamente, il tratto più immediatamente percepibile”. Con questa considerazione iniziava la voce ‘Autorità’ redatta nel 1975 dal filosofo e politologo Augusto Del Noce (1910-1989) per lìEnciclopedia del Novecento, una delle opere più importanti dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, riproposta ora per Treccani Libri con una prefazione del direttore generale Massimo Bray. Una voce quanto mai attuale che, come scriveva Del Noce, richiama l’attenzione su quel vuoto di autorità intesa come guida o ‘direzione’, secondo l’origine etimologica di ‘auctoritas’ che deriva da ”augere’, ”far crescere’, che include l’idea che “nell’uomo si realizza l’humanitas, quando un principio di natura non empirica lo libera dallo stato di soggezione e lo porta al fine che è suo, di essere razionale e morale”.
Ma oggi un oggi di cinquant’anni fa che sembra adesso per Del Noce “la sensibilità corrente associa per lo più l’idea di autorità a quella di repressione, la fa coincidere, al contrario di ciò che l’etimo esprime, con ciò che arresta la crescita, che vi si oppone”. Il libro “Autorità” contiene una riflessione sul mondo contemporaneo occidentale, strettamente connessa con la crisi della tradizione e con l’affermazione del primato del benessere e della libertà, con l’ausilio del pensiero di molti filosofi otto-novecenteschi come Weber, Guènon, Arendt, Weil o Adorno e declinata nei fenomeni storici più importanti degli ultimi secoli: rivoluzioni, guerre mondiali, totalitarismi.
Il venir meno di autorità come guida ha finito per toccare, come ricorda Bray nella sua prefazione, “alcune delle strutture fondamentali della vita collettiva, purtroppo oggetto negli ultimi decenni di processi di delegittimazione e privazione di autorevolezza: famiglia, scuola e istituzioni politiche, pur continuando a svolgere un ruolo imprescindibile appaiono oggi indebolite e sempre più in affanno nell’adempiere al loro tradizionale compito di indirizzo e guida nel percorso di partecipazione degli individui alla vita di comunità”. In questo senso, conclude Bray, “la rilettura della voce redatta da Augusto Del Noce potrà certamente rappresentare un’esperienza ricca di riferimenti e spunti di riflessione più che mai attuali”.